di Gaetano D'Andrea
L'amico è qualcuno che si ama e che ti ama, disposto a sacrificarsi e a donarti qualcosa di suo per vederti felice.
Pietro LoJacono, col sorriso genuino sotto i suoi baffetti e con gli occhi che trasmettono una immensa voglia di vivere e di donare, mi ha mostrato il vero volto dell'amicizia: non solo perché ha accettato di intraprendere il cammino verso l'attuazione del "progetto di gemellaggio" (in persone come lui, la voglia di progettare e guidare il futuro è d'obbligo!), ma perché in una situazione tragica, lui, pur nell'angoscia, ha continuato ad essere presente nell'organizzare, nel fissare appuntamenti, nel trovare un suo sostituto (benedetto sia l'amico Giuseppe Gullo!).
Non solo, ma è stato presente fisicamente sia nella splendida "cena di Benvenuto " da lui organizzata (e quella sera, finalmente, fu possibile vedere di nuovo il suo sorriso, perché Francine era ormai fuori pericolo), sia nel momento della partenza dall'aeroporto di Buffalo, quando, pur dialogando con i nostri "ragazzi", era in costante connessione telefonica con sua moglie, preoccupandosi anche di farmi parlare con lei perché, impossibilitato a vederla, ascoltassi almeno la sua voce (sweet voice, dear Francine, anche se debole!).
Appena tornato da Buffalo ho telefonato a Pietro che, finalmente, era felice, anzi doppiamente felice: per la buona riuscita del progetto e per Francine finalmente a casa con lui e con i suoi figli Marco e Sarina
E Giuseppe Gullo? E' stato proiettato improvvisamente in scena come un "Deus ex machina", col suo sorriso "serio" e il fare rassicurante di chi sa affrontare serenamente qualunque imprevisto. "Pietro, purtroppo, non potrà ospitarti - mi scrisse e mi disse - ma non preoccuparti, potrai stare a casa mia insieme al tuo Preside". Così, come se niente fosse!
La prima cosa cui pensai fu la reazione preoccupata di Linda,sua moglie e nice woman, impegnata ad ospitare due persone, invece di una come previsto.
E, invece, fin dall'arrivo fu come se fossimo a casa nostra (in senso figurato, ovviamente, perché il Villino di Giuseppe posso solo sognarlo!). Infatti Linda e Gianluca (figlio dolce e di grande affettuosità) al rientro dal lavoro o dalla scuola ci salutavano sempre con il sorriso e la voce di chi si rivolge a un membro della famiglia.
Una nota curiosa: Giuseppe non è stato soltanto il pratico attuatore del progetto gemellaggio, il fotografo supertecnico e la guida preziosa nei nostri viaggi d'esplorazione, ma (solo per noi fortunati suoi ospiti!) anche un cuoco d'eccezione, al punto da essere stato nominato nostro "cuoco ufficiale" durante la sua prossima permanenza a Torremaggiore.
E sembrerà presuntuoso, da parte mia, chiamare "amico" il Principal David Greco, ma io lo sento tale; egli ha la mia ammirazione non soltanto per la sue innegabili capacità direttive e per l'apertura mentale che lo distinguono, ma, soprattutto, per la sua abilità nel riconoscere e apprezzare coloro che operano sinceramente per il futuro dei giovani; ed è quest'ultimo suo aspetto che, ai miei occhi, lo rende veramente un "grande uomo" e un "grande amico ".
E poi i tanti studenti del Circolo italiano: Richard e Ricardo, Marco, David, Crystal, Tara, Tina, Rachel, ……. e tanti altri volti e tanti altri sorrisi ai quali non so dare un nome, ma che saranno sempre nel mio cuore.
Vi ringrazio tutti, amici di Buffalo: my heart will be alwais with you!
Marzo 2002