Un’idea
vincente quella di uno stage a Buffalo che prevedeva almeno dieci ore di
contatto e di dialogo costante con i locali, esercitando la lingua per
illustrare la nostra cultura ed i nostri progetti.
Ed
è stato un bagno di folla per i nostri studenti, richiesti, supercoccolati,
intervistati, fotografati, e, potremmo dire, “viziati”, dalle eccessive
attenzioni.
Lo
"Stand" Italiano,
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Nella sala delle invenzioni di L. Da Vinci
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allestito in Hertel Avenue dal prof. Peter LoJacono – docente
di italiano nella nostra Sister School - era l’unico fra i numerosissimi
presenti in cui si respirava cultura, con una mostra sulle invenzioni di Leonardo
da Vinci e con un tavolo allestito appositamente per i nostri
studenti che erano a loro agio nell’esporre ed illustrare ai numerosi
visitatori ciò che era italiano e pugliese.
Già
nel primo gorno, la partecipazione alla serata offerta dalla Seneca
Nation ha riservato la sorpresa di incontri rilevanti fra cui quello con il
Sindaco di Buffalo, con i vari “big” locali e con i membri del Comitato, il
cui Presidente, Carmen Palma, ci ha ha comunicato l‘orgoglio di averci fra
loro.
I
giorni seguenti sono stati laboriosi ed intensi: dalle 13 alle 23 del
pomeriggio, sotto il sole intenso della Hertel Avenue - resa variopinta ed
appetitosa dalla folla vociante
e dalla lunga distesa di “bancarelle” culinarie
- i nostri giovani erano lì, meravigliati essi stessi della loro popolarità e
dell’affetto con cui venivano ricercati e richiesti.
Ed
era evidente e rumorosa l’esultanza ogni volta che, oltre ai sempre più
numerosi italo-americani, incontravano famiglie originarie della Puglia, venute
a cercarli orgogliose e felici di trovare chi ricordava la loro lingua e la
loro cultura.
E
tutto veniva registrato e documentato con cura per un futuro sviluppo di
rapporti.
E
su tutto aleggiava l’affetto immenso con cui i nostri più cari amici ci
“soffocavano”; a tutti loro: soprattutto a Peter, all’On. Lucia, a Padre
Secondo, a Joe e Nancy, ad Angelo e Tina, a Tim e Barbara, a Mark, a David, al numeroso
gruppo di italo_americani il cui sorriso ci ha accolti fin dal primo giorno –
a tutti loro il nostro cuore deve la felicità di un’utopia diventata realtà.
G. D’Andrea
Torremaggiore, 25 luglio 2006