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La mia esperienza a Buffalo
di A. D'Alto

Purtroppo mi hanno chiesto di cimentarmi in un’impresa alquanto ardua: descrivere un qualcosa di indescrivibile, un’esperienza che forse a raccontarla non rende nemmeno l’idea di ciò che veramente è stato; comunque ci provo.
Il mio viaggio negli States è stata realmente un’esperienza formativa perché, senza ombra di dubbio, un’avventura del genere allarga le tue vedute mentali, apre dinanzi a te nuovi obiettivi e apre nuove strade per poter migliorare la comunità e la realtà che ci circondano; quindi da un certo punto di vista, l’America è un obiettivo da raggiungere.
I miei compagni d’avventura sono stati magnifici e il prof. D’Andrea (organizzatore e promotore di tutto ciò che è stato, di ciò che è e di ciò che sarà per quanto riguarda i contatti del nostro Liceo con Buffalo) insieme al nostro dirigente prof. Cera, ha fatto sì che questo viaggio non fosse uno di quelli da dimenticare in fretta.
Per quanto riguarda le famiglie che ci hanno ospitato a Buffalo, penso che nessuno di noi ragazzi si sarebbe aspettato un'accoglienza del genere; io posso ben dire - come tutti, credo - di esser stato trattato come un figlio.
Il rapporto con gli studenti è stato più che meraviglioso: credo che questo sia dovuto al fatto che essi siano tutti galvanizzati da questa esperienza (non proprio come nella nostra scuola, dove molti non sono ancora a conoscenza del gemellaggio); ognuno ti fa sentire suo amico, come se lo conoscessi da una vita.
Unica nota dolente del viaggio è stata l’assenza della rappresentanza della nostra amministrazione comunale: sarebbe stato veramente importante un contatto diretto con le autorità della città di Buffalo.
Riguardo ai posti visitati rimando agli altri scritti e alle foto presenti del nostro sito web.
Concludo con i dovuti ringraziamenti: un grazie speciale va al prof. Pietro LoJacono (per tutto ciò che ha fatto non basterebbe un intera pagina di ringraziamenti) e al nostro fedele accompagnatore, prof. Gullo; un grazie affettuoso anche alla mia famiglia, per avermi dato la possibilità di vivere una così grande avventura e al prof. D’Andrea (per aver creduto in me); un grazie particolare va al nostro Dirigente per tutto ciò che ha fatto prima e durante la visita, particolarmente per la sua disponibilità a farci conoscere New York e il prof. Tusiani; un ammirato grazie al Principal Greco dell’ HUTCH TECH per l’accoglienza paterna e affettuosa. Il ringraziamento finale va ai miei compagni di viaggio con i quali ho condiviso un esperienza che spero vivamente possa continuare nel tempo.

Marzo 2003

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