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IL LICEO "FIANI" A BUFFALO
UN’ESPERIENZA MEMORABILE
di Raffaele Cera

L’esperienza che ha portato una delegazione del liceo "FIANI" negli Stati Uniti rimane memorabile per una molteplicità di ragioni ricca com’è stata di episodi e di momenti significativi e straordinari.
Il gemellaggio con l'HUTCHINSON TECHNICAL HIGH SCHOOL rappresenta un traguardo notevole di un percorso che ha visto protagonista un gruppo di alunni del liceo guidato dal prof. D’Andrea, i quali hanno saputo utilizzare al meglio le opportunità offerte dai nuovi strumenti telematici.
Senza voler fare la cronistoria di tutto questo percorso e dei giorni trascorsi a BUFFALO e a NEW YORK mi pare importante mettere in evidenza gli aspetti più significativi di questa esperienza.
Anzitutto quello scolastico.
La delegazione ha avuto modo di conoscere da vicino e direttamente l’organizzazione della Scuola gemellata.
Sia l’impostazione curricolare, con il quadro delle discipline di studio, sia l’organizzazione delle attività scolastiche offrono lo spunto per una riflessione comparativa rispetto alla situazione che abbiamo in Italia e in modo specifico in una Istituzione scolastica piccola e periferica com’è il liceo "FIANI".
Non c’è dubbio che sotto il primo aspetto prevalente è la finalità di ordine tecnico-pratico del curricolo dell'HUTCHINSON SCHOOL e gli alunni che in essa studiano sono chiamati ad assimilare esperienze e metodologie che devono consentire loro di padroneggiare situazioni reali sia nel campo professionale sia nella loro vita quotidiana e ordinaria.
E chiaro che non siamo in grado di valutare se la preparazione acquisita dagli alunni al termine di una anno o dell’intero quadriennio sia idonea e corrispondente alle attese. Quello che si è potuto notare è l’impegno e l’attenzione con cui i diversi gruppi di alunni seguivano le lezioni e c’è da presumere che l’interesse e la motivazione siano quelli giusti e adeguati ad ottenere risultati positivi.
Non sappiamo, d’altra parte, se sotto un profilo più strettamente e squisitamente formativo ed educativo una tale impostazione curricolare e didattica sia soddisfacente, anche se non è possibile istituire un confronto tra una Scuola tecnica e un Liceo, dal momento che anche in Italia gli Istituti tecnici non hanno un curricolo fondato su discipline per loro natura formative.
Per quanto riguarda invece gli aspetti inerenti alla organizzazione bisogna dire che, ferma restando la possibilità di usufruire di strutture e spazi idonei alle diverse necessità, è probabilmente soprattutto il tipo di contratto di lavoro del personale che consente una diversa organizzazione delle attività scolastiche rispetto alla nostra.
Già fa sensazione il fatto che una Scuola di 1200 alunni abbia solo 83 docenti mentre il liceo "FIANI" con 500 alunni ha ben 65 docenti.
Tutto il personale, e quindi anche gli insegnanti, hanno un orario di lavoro giornaliero per cinque giorni alla settimana dalle 7,45 alle 14,40.
Nell’arco di queste sette ore sono previste lezioni ordinarie di 40 minuti, i cambi dell’ora di 4 minuti ciascuno e attività diverse che possono essere sia di assistenza e di vigilanza sia di supplenza o di lezione integrativa.
E facile capire che un orario di lavoro di questo tipo permette di eliminare alcuni degli inconvenienti più fastidiosi che abbiamo in Italia e cioè la necessità di fare un orario che concili le esigenze diverse, di coprire assenze improvvise, di creare spazi adeguati nelle ore pomeridiane per interventi didattici integrativi di varia natura.
Un altro aspetto importante riguarda la composizione dei gruppi e la utilizzazione della aule.
Non esiste un gruppo-classe ben definito che utilizza sempre la stessa aula. I gruppi degli alunni e le aule sono legati alle discipline di studio per cui nelle sette ore della giornata i diversi gruppi si compongono e si scompongono in relazione alla lezione e utilizzano le aule che sono arredate e allestite per le esigenze delle singole materie.
In un contesto siffatto va segnalata la particolare importanza che viene attribuita al merito acquisito da un alunno dentro e fiori la scuola, durante e dopo il percorso scolastico, merito che viene pubblicizzato nelle forme più diverse.
E’ evidente che la valorizzazione del merito s’inquadra in una concezione particolare della vita propria degli Stati Uniti, in virtù della quale la competizione prevale sulla cooperazione con conseguenze che possono essere assai negative sul piano formativo.
Il rischio di una emarginazione degli alunni più deboli è elevato ma non c’è dubbio che in una comunità scolastica più o meno grande o in un gruppo anche più ristretto lo stimolo che proviene dal vedersi riconosciuto e gratificato un merito acquisito, magari a costo di lavoro e sacrificio, può essere strumento assai efficace di miglioramento e di crescita.
Rimane in ultima analisi, la esigenza di trovare un giusto equilibrio per non mortificare sia gli alunni eccellenti sia gli alunni più deboli.
Nella organizzazione scolastica dell’Istituto gemellato di BUFFALO abbiamo potuto constatare una forte identità nazionale di cui è simbolo la bandiera che spicca in tuffi gli spazi della Scuola, cui fa da perfetta corrispondenza il modo come tuffi gli alunni e tutto il personale ascoltano all’inizio della giornata i due inni, quello dell’Istituto e l’altro che è di significato nazionale. Alcuni minuti prima di questo momento i corridoi sembrano una fiera, e vi si aggirano centinaia di giovani vocianti e dagli abbigliamenti più strani.
Un istante prima dell’ascolto degli inni si fa un silenzio assoluto e in piedi, ciascuno al suo posto, si rende omaggio alla propria nazione, di cui la Scuola è emanazione diretta.
Passando a considerare la valenza culturale del viaggio è fuori discussione che una simile esperienza implica connotazioni assai significative perché l’evento ha coinvolto scuole di nazionalità diversa e appartenenti a realtà molto differenti. E’ vero che oggi il processo di globalizzazione, che si realizza e si sviluppa soprattutto per via telematica, ha di fatto annullato le distanze e ridimensionato talune diversità e tuttavia andare in un paese come gli Stati Uniti rappresenta per i giovani alunni una grande opportunità conoscitiva che non può non incidere sul loro percorso formativo.
Se è vero che nel nostro tempo le mura di un’aula rappresentano ormai barriere troppo limitative e che le esperienze scolastiche compiute nella propria sede non possono esaurire tutte le possibilità educative da offrire agli alunni, ebbene un gemellaggio come quello realizzato dal "FIANI" ha aperto, io credo, orizzonti assai ampi dal punto di vista culturale e umano rispetto ai quali ciascuno poi avrà la opportunità di riflettere e di confrontarsi per trarre nuovi stimoli e nuove indicazioni.
Se si considerano taluni episodi di questa esperienza, penso ad esempio all’impatto con la realtà scolastica dell'HUTCHINSON SCHOOL, agli incontri ufficiali con il Sindaco e con il Presidente del Consiglio Provinciale di Buffalo, alla serata organizzata dal CLUB ITALIANO di quella Scuola, alla tavolata di San Giuseppe con la comunità italiana di Buffalo e ancora all’impatto con le architetture e le luci di NEW YORK oppure all’incontro con JOSEPH TUSIANI, nella sua casa in cui si respira cultura e umanità, ebbene se la mente va a questi momenti, ciascuno dei quali ha offerto una ricca gamma di sensazioni e di impressioni, si può tranquillamente affermare che forse non c’è altra esperienza che possa essere equivalente a questa sul piano strettamente culturale e umano.
Un momento particolarmente emozionante è stato quello della visita al luogo di Manhattan dove sorgevano le torri gemelle.
Io non so cosa abbiano pensato i nostri alunni di fronte a quelle rovine e a quello scempio che ha reso irriconoscibile un panorama architettonico di grande fascino. Forse ciascuno avrà riflettuto su quanto l’uomo può fare di bene e di male, sulla sua grandezza ma anche sulla sua bassezza e sulle possibili vie per andare finalmente a una migliore comprensione tra tutti gli uomini, bianchi, neri, gialli e così via.
Il giorno dopo la visita a LIBERTY ISLAND nel luogo simbolo della libertà per gli americani, sarà tornata in loro la fiducia nell’uomo e nella sua capacità di riscatto e di vittoria sulla barbarie e sull’odio.
La conclusione del viaggio pone termine alla prima parte di un percorso che dovrà proseguire perché il gemellaggio tra il Liceo "FIANI" e l'HUTCHINSON SCHOOL dovrà offrire altre tappe importanti per altri giovani e, presumo, per altri docenti.
Il progetto, in tale senso, è aperto a sviluppi che dovranno essere attentamente studiati e programmati.

marzo 2002

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