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Samira Leglib e Joseph Tusiani (Clicca la foto per ingrandirla)
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L"ambiente
che ci si apre davanti è quello di un salotto. Non uno di quei salotti da
circoli culturali di fine Ottocento, ma propriamente un salotto di casa, anche
se la cultura, l'odore del classico, traspira dalle pareti pittate di rosso
pompeiano e adorne di cammei, di onorificenza e di memoria. Siamo a Manhattan,
in casa del poeta Joseph Tusiani, italiano di nascita da lungo tempo iscritto
tra i nomi più illustri della poesia americana. L'appartamento è locato in uno
dei Buildings più prestigiosi dell'Upper East Side, professori e letterati di
fama internazionale sono dirimpettai gli uni agli altri.
La
ragione per cui siamo qui è dovuta ad un ambizioso progetto legato alla
medicina ed al suo insegnamento, un agreement tra due centri di
pediatria volto alla reciproca collaborazione scientifica nel campo della ricerca
e della formazione. Fino a qui, nulla di sensazionale, soprattutto se si pensa
al fattivo interscambio che esiste tra le università ed i centri di ricerca
americani. Ma la novità di questo progetto, la sua sfida, sta nel connettere e
avviare progetti comuni tra un'istituzione americana ed una italiana
permettendo a medici della Scuola di Specializzazione in Pediatria presso la
facoltà di Medicina e Chirurgia di Foggia di trascorrere un periodo di stage
presso il Centro Specialistico del Children Hospital della New York University
a Buffalo. La sfida maggiore sarà quella di superare la diversità strutturale
dei due sistemi, didattico-formativi e di ricerca, che esiste tra l'università
italiana e quella americana.
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Oggi, in
casa Tusiani, si completa la fase finale di un viaggio che inizia in Puglia,
più precisamente a Torremaggiore, per atterrare a Buffalo dove la delegazione
italiana di questo progetto composta dal Prof. Massimo Pettoello-Mantovani,
cattedra in Pediatria all'università di Foggia per anni docente presso la
Yeshiva University di New York e dal Prof. Gaetano D'Andrea, professore di
Filosofia presso il Liceo Fiani di Torremaggiore, è stata ricevuta dal sindaco
di Buffalo, Byron Brown, che ha dato senza indugio il supporto del suo Ufficio
all'iniziativa. La sera del 25 Aprile, l'accordo è stato poi firmato dal Prof.
Pettoello, il Prof. D'Andrea e i rappresentanti della New York University at
Buffalo, il direttore del Dipartimento di Pediatria, Dr.Lorna Fitzpatrick, e il
direttore del Centro di Endocrinologia Pediatrica, Dr.Teresa Quattrin, nel
corso di una cerimonia in presenza della comunità delle famiglie pugliesi di
Buffalo.
Fase
successiva, il 29 Aprile, il progetto approda a New York e ottiene
l'entusiastico appoggio del Console Generale Francesco Maria Talò che concede
la sponsorizzazione del Consolato D'Italia. L'incontro a casa Tusiani è un
passo in più, un fiore all'occhiello, in quanto l'Università di Foggia ha
conferito all'illustre letterato la Laurea Honoris Causa per il grande merito
di promuovere la cultura italiana e pugliese all'estero, nonché per la
disponibilità dimostrata al supporto delle iniziative di scambio educativo tra
Puglia e Usa. In aggiunta, questo incontro è speciale poiché vi prendono parte,
alcuni ragazzi del Liceo di Torremaggiore che per merito scolastico hanno
trascorso una settimana a Buffalo presso l'Hutch Tech.
Chiediamo
al Prof. Pettoello di raccontarci come nasce questo progetto.
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S. Leglib e M. Pettoello Mantovani (Clicca la foto per ingrandirla)
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«Il primo
passo viene mosso sette anni fa, per caso, da un contatto tra uno studente che
aveva usufruito del programma di scambio tra licei a Buffalo e il Prof.
D'Andrea cui viene suggerita l'opportunità di elevare a livello universitario
il gemellaggio tra Buffalo e la Puglia. Il Prof. D'Andrea, presidente
dell'Associazione CGIE (Consiglio Generale degli Italiani all'Estero)
Torremaggiore-Buffalo composta per la maggioranza da studenti, pensò allora di
coinvolgermi per via della mia pluriennale esperienza nelle istituzioni
americane. La dinamicità e l'entusiasmo del Prof. D'Andrea sono stati
determinanti a fine del progetto, egli infatti, con l'aiuto della vice-console
di Buffalo Lucia Carracci-Cullens, ha mobilitato in breve la comunità degli
italiani di origine pugliese di Buffalo per dare un supporto operativo
all'iniziativa. La sua idea è che i ragazzi pugliesi debbano essere esposti
alla cultura Usa allo scopo di aprire i loro orizzonti culturali e ampliare le
loro prospettive di scelta professionale. Altro notevole aiuto è giunto dalla
Dott.ssa Elena Gentile, Assessore alle Politiche Sociali e ai Flussi Migratori
della Regione Puglia, che ha scritto una lettera di sponsorizzazione al
progetto. La fiducia in questa iniziativa ci viene in primo luogo dal
fatto che non si tratta di uno dei soliti programmi ministeriali calati dall'alto,
uno dei tanti gemellaggi che si fregiano di cerimonie ufficiali per poi
scomparire nell'ombra, bensì trattasi di una proposta che scaturisce
direttamente dai ragazzi».
Il Prof.
D'Amico dimostra un ottimismo ancora superiore: «Noi vogliamo partire dal
piccolo, dall'Università di Foggia, per entrare come un cavallo di Troia
all'interno delle grandi istituzioni. Quando discussi anni fa quella che era
solo l'idea di uno studente, non pensavo saremmo riusciti a innescare sinergie
tali da arrivare qui, oggi. La fortuna non esiste, i fatti non accadono da
soli, siamo noi a farli accadere».
Qui,
oggi, è il salotto di uno dei nomi più lodevoli della poesia del nostro secolo.
C'è un progetto ancora sul tavolo ma che ha già attraversato l'Atlantico e
ottenuto più di una approvazione.
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Se come dice provocatoriamente lo stesso
Tusiani, «gli Italiani non sono un popolo dedito alle iniziative sociali; se
chiedi loro soldi per sostenere un giornale ti risponderanno che ormai nessuno
legge più ma se chiedi un contributo per la Festa di San Gennaro sono i primi a
mettere mano al portafoglio». E tra gli altri aneddoti cita il poeta del
Quattrocento Luigi Pulci che sosteneva che la Puglia era terra di mosche e
riferendosi alla precarietà dell'esistenza diceva: "Che fia, mort io,
morta una mosca in Puglia".
Vogliamo augurarci che questo progetto,
anch'esso figlio della Puglia, possa avere lunga vita e se come mosca tra le
mosche lo si voglia additare, che sia una di quelle bianche tale da non mancare
di farsi notare.
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